Siamo nel 1972 (ebbene sì, proprio l’anno della mia nascita) quando l’artista di New York Lou Reed pubblica il suo secondo disco solista “Transformer”, all’interno del quale c’è una canzone che rimarrà scolpita nell’immaginario collettivo delle persone di tutto il mondo: si tratta di “Perfect Day“.
Ma qual è il reale significato di questo brano? Per alcuni la canzone fu scritta dal cantautore dopo una giornata a Central Park insieme a Bettye Kronstad, all’epoca sua fidanzata e in seguito divenuta sua moglie. Sembra tutto bellissimo, ma “Perfect Day” in realtà sembra essere un vero e proprio atto di autoaccusa, che si può evincere proprio nelle ultime parole del pezzo (ripetute ben quattro volte):
You’re going to reap just what you sow
(Raccoglierai ciò che hai seminato)
Per altri ancora “Perfect Day” è una vera e propria ode all’eroina (come annientamento di sé stessi e della paura di vivere), anche se questa interpretazione potrebbe essere frutto dell’uso della canzone in una delle scene del film Trainspotting).
Per altri invece si riferirebbe al primo amore di Lou Reed, Shelley Albin, incontrata proprio in quel periodo per l’ultima volta. Una giornata perfetta all’insegna della nostalgia per un tempo passato che mai ritornerà?
E voi quale pensate sia la sua giusta interpretazione?
#loureed #perfectday #unacanzonealgiorno #1972
Drink Sangria in the park
And then later
When it gets dark, we go home
Feed animals in the zoo
Then later
A movie, too, and then home
I’m glad I spent it with you
Oh, such a perfect day
You just keep me hanging on
You just keep me hanging on
Problems all left alone
Weekenders on our own
It’s such fun
You made me forget myself
I thought I was
Someone else, someone good
I’m glad I spent it with you
Oh, such a perfect day
You just keep me hanging on
You just keep me hanging on
You’re going to reap just what you sow
You’re going to reap just what you sow
You’re going to reap just what you sow