​Usare la mascherina in tv ha un senso o può creare un maggiore allarme nell’opinione pubblica? “In assoluto potrebbe creare panico anche se ormai, al livello in cui siamo, può diventare invece metafora dell’altruismo da cui tutti ci possiamo guadagnare”. Il messaggio che passa, quindi, è: proteggo me stesso e così anche gli altri. A dirlo all’AGI è lo psicologo Fabio Celi che analizza una realtà che prende sempre più piede dopo ormai quasi tre settimane di ‘quarantena’ per gli italiani.

Lo psicologo Fabio Celi

Tra i primi, era stato il Governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, a coprirsi con la mascherina seppur in collegamento video e da solo nella sua stanza, per dare la notizia di essere in quarantena dopo che una sua collaboratrice era risultata positiva al coronavirus. Comunicazione che suscitò non poche ironie. Ma poi, sono stati sempre di più i personaggi pubblici – medici compresi – che pur intervistati in collegamento video, hanno indossato la mascherina.

“In Toscana, quando si è cominciato a porre il problema – racconta Celi che è psicologo e docente di psicologia clinica all’Università di Pisa – un pediatra con cui lavoro mi ha posto la questione: la domanda era, i bambini sono rassicurati dal vederci con le mascherine? E io, d’impulso, risposi di no, perché mi sembrava una comunicazione non verbale del tipo ‘siamo in grosso allarme’. Ragionamento che dovrebbe valere per tutti, pur facendo la tara nel controllo delle emozioni che è diverso da chi ha 8 anni rispetto a chi ne ha 30 o 50”. (AGI)





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