(L.Lev.) Anelli della solidarietà che si intrecciano creando una rete di forza e condivisone. In ricordo di chi si occupa e si prende cura di famigliari con disabilità. La scultura di bronzo, realizzata dallo scultore vigontino Gian Pietro Ceoldo,su una lastra di marmo bianco di Carrara, è stata inaugurata a Codiverno e collocata in via Monte Cengio. La stele è stata fortemente voluta da Sergio Barbato, che compirà 92 anni ad agosto, e che per 24 anni, insieme alla moglie Antonietta, morta nel 2009, si è preso cura del figlio Gianfranco, rimasto gravemente ferito dopo un incidente nel 1988, quando aveva 36 anni, è rimasto in come vegetativo fino al 2013 quando è morto. Barbato ha donato al Comune di Vigonza 75 mila euro perché fosse realizzato il momento e l’altro ieri ha visto avverarsi il suo desiderio. La vita di Gianfranco e dei suoi genitori cambió per sempre una sera di agosto del 1989 quando il ragazzo, in sella alla sua bici, fu falciato a un’auto all’incrocio di via Cavinello a Pionca. Dopo due mesi passati in rianimazione ed un periodo di ricovero ad Abano, la diagnosi impietosa: Gianfranco era caduto in come vegetativo e non si sarebbe più svegliato. Mamma Antonietta e papà Sergio decisero di portarselo a casa e di seguirlo da soli trasformando la sua camera da letto in una sala di rianimazione attrezzata.
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