Una serata all’insegna della simpatia e dei successi di Samuele Bersani quella di ieri sera (sabato 24 luglio) nell’ambito del Festival Tener-a-mente 2021.

Gradito ritorno a nove anni dall’ultima volta

Era davvero grande l’attesa del pubblico accorso e, di conseguenza, la calorosa accoglienza quando l’artista ha fatto il suo ingresso sul palco. Samuele Bersani con il suo inconfondibile berretto in testa, occhiali e una maglietta nera con scritta bianca Federico Fellini Amarcord, davanti a lui il leggio. Il sipario metaforicamente si alza sulle note di Pixel e Psycho

Sono proprio felice di tornare qui, dove mancavo da nove anni. Benvenuti a questo concerto dove, come avete potuto capire – ha detto rivolgendosi ironicamente al pubblico – proponiamo canzoni molto “ rassicuranti”. Si tratta di un momento difficile sia per voi che decidete di venire ad assistere ad un concerto -ha detto ritornando serio – sia per noi che siamo abituati ad essere di più sul palco, ma è anche una bella occasione per ripartire. Io non facevo concerti da quattro anni la ruggine sta andando via ma si fa anche un po’ fatica nonostante fare musica dal vivo sia la cosa più bella. Ora vi faccio sentire un’ altra canzone “rassicurante”.

 

Abilità Multitasking e quella chiamata dalla Vanoni

Si prosegue dunque sulle note di Occhiali rotti  e la famosa Spacccacuore accolta tra grandi applausi, su En e Xanax il pubblico batte le mani a tempo e poi Cattiva.

 Quando si canta io non ho gobbi elettronici – ha spiegato ai presenti – ma un semplice  leggio me lo faccio a mano, incollo i testi e con l’evidenziatore segno i punti nei quali devo prendere fiato. Fare un concerto non è cosa facile: da un lato devo stare intonato e contemporaneamente ascoltare quello che succede attorno. In questa occasione siamo chiamati a diventare un po’ come le donne, multitasking. Questa sera, mentre cantavo, mi è capitato di pensare anche ad Ornella Vanoni che mi ha telefonato qualche sera fa consigliandomi di non dire nulla al pubblico se dovessi avere qualche problema tecnico ma soprattutto di avere più grinta.

Samuele Bersani

Con accendini e cellulari l’atmosfera è servita

Dopo Ferragosto, è il momento di Harakiri:

Quando ho scritto questa canzone immaginavo quando sarei tornato sul palco e che con questa canzone sarebbe stato magico avere le luci tra il pubblico; una volta ciò si realizzava con gli accendini ed era una vera poesia, ora si è passati cellulare. Si tratta di una canzone che ho vissuto molto prima che uscisse, è riuscita a rappresentare molto bene il disco nuovo “Cinema Samuele”.

Il brano viene accompagnato dalle luci di accendini e cellulari tra il pubblico di platea e gradinata contribuendo a creare una suggestiva atmosfera. É poi il momento de Lo scrutatore non votante, il primo singolo estratto dall’album L’aldiquà del 2006. La canzone descrive ironicamente coloro che non si schierano mai , ma non perdono comunque occasione di commentare o agire banalmente. E poi Replay, Le mie parole, Mezza bugia, Il pescatore di asterischi sulle quali il pubblico batte le mani a tempo.

“Tu non mi basti mai”, l’omaggio a Lucio Dalla

Emozionante l’omaggio a Lucio Dalla

A volte le canzoni più belle le hanno scritte gli altri e capita di volerle tanto cantate – ha confessato Bersani –  Mi permetto di cantarne una che nei miei dischi non c’è mai stata.

E così intona Tu non mi basti mai tratta dall’album Canzoni del 1996. A seguire Freak, Coccodrilli e Giudizi Universali  di quest’ultima  interessante risulta essere la storia legata al testo scritto dallo stesso Bersani e uscito nel 1997. L’anno successivo  è stato eletto miglior testo letterario da una giuria nella quale era presente anche la scrittrice e traduttrice Fernanda Pivano la quale premiò la canzone con il Premio Lunezia. Il testo infatti, attraverso un susseguirsi di metafore e similitudini, parla di una coppia in cui la perdita della spontaneità ha consumato il sentimento dell’amore.

Samuele Bersani

Il pubblico prima di tutto

Il rientro on stage è caratterizzato da Il mostro tratto dall’ album C’hanno preso tutto (1992) e, dallo stesso album, Chicco e Spillo. La generosità di Bersani è una tra le tante chicche che hanno reso la serata ancor più riuscita, dopo aver ringraziato il pubblico, l’artista è sceso in platea tra l’enorme soddisfazione dei presenti.

Veronica Crescente



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