Per Vanessa Incontrada, ormai, un ritrovo tra amici. Il 2 e 5 settembre condurr su Rai1, in diretta dall’Arena di Verona, i Seat Music Awards. Non so pi da quanti lo faccio. Ma ora sar tutto diverso: per la prima volta ritrovo il pubblico. Sono emozionata e anche un po’ agitata, specie perch dovremo mantenere le distanze e per una come me, completamente fisica, dura. Ho chiesto a Carlo (Conti, ndr) di aiutarmi.

Quest’anno saranno i cantanti a premiare le maestranze dello spettacolo.

Era doveroso. Anche per loro lo spirito diverso: il desiderio ripartire attraverso la musica. Speriamo.

L’entusiasmo non le manca: solare come sembra?

Ho quasi 42 anni e l’entusiasmo non l’ho mai perso, il mio motore. I problemi esistono ma tendo sempre a pensare che c’ chi sta peggio: la positivit la mia salvezza. Ma ho anche un lato molto malinconico: lo sfrutto quando recito.

Il suo nome in una fiction garanzia di successo.

Ma non mi sono mai andata a cercare le cose, mi ci sono ritrovata. In questo periodo tra repliche e altro accendo la tv e mi pare di essere ovunque, ma sono molto fatalista e credo che ognuno abbia scritto un destino. Poi non che voglia fare questo mestiere per tutta la vita: spazio ai giovani, dopo un po’ basta. A 80 anni al massimo andr a ricevere qualche premio alla carriera, se me lo daranno. Del resto chissenefrega, c’ un momento per tutto, spazio ai giovani. Mi godr altro.

Lei pure ha debuttato nello spettacolo giovanissima.

Ho rivisto da poco una mia intervista da Marzullo. A parte che non potevo sentire la mia voce — tremenda —, ma mi sono cos vergognata per quello che dicevo… Mi chiedeva chi sognassi di incontrare: avevo risposto Brad Pitt… ma daiii, come si fa?.

Il Papa. E Julia Roberts, il mio idolo, una donna di cui sono innamorata per come recita ma anche per la persona che mi sembra sia.

Anche lei amatissima da tante persone. Lo avverte?

Certo. Per questo ho cercato, negli anni, di lanciare qualche messaggio. Se aiuta o anche solo fa ragionare qualcuno, perch non condividere le mie sofferenze o i miei vissuti? Per tanti anche un modo di sentirsi meno soli.

Il suo monologo sull’imperfezione ha fatto scuola.

Dire che la bellezza non conta ipocrita. L’altro giorno una signora da cui stavo comprando le verdure, al mercato, mi ha detto: “Sa che somiglia tanto a quell’attrice… come si chiama… Vanessa Incontrada! Per lei molto pi bella”. Quel complimento, cos puro, mi ha scaldata. Ma bisogna andare oltre i canoni che ci hanno insegnato, realizzando che quello che pu essere bello per te pu non esserlo per me. Per quanto emancipate, resto convinta che noi donne dovremo sempre lottare pi degli uomini.

Non parla solo di estetica, giusto?

Ancora oggi in tutto facciamo pi fatica. Lo dico io che in un’altra vita ero un uomo, per me. Eppure ho dovuto diventare ancora pi forte e determinata per farmi rispettare. Non parlo di grandi cose, ma ricordo le battutine a inizio carriera, in quelle riunioni in cui sono tutti maschi e se rispondi a tono ti chiedono se hai le mestruazioni.

Continuando a rispondere a tono. Al tempo stesso credo uomini e donne abbiano delle diversit e amo la galanteria: mi piace che sia un uomo ad invitarmi a uscire e non viceversa. Ho delle amiche ai primi appuntamenti che devono passare a prendere i tizi con cui andare a cena… io farei loro una pernacchia.

Come dividere il palco con Carlo Conti?

Non mi sento la sua spalla, siamo assolutamente alla pari. Penso che dipenda anche da come ti poni. Nel nostro caso, poi, c’ stima reciproca: ogni tanto fa un passo indietro lui, ogni tanto lo faccio io, senza bisogno di dirselo. Non serve parlare, va tutto in automatico. E credo sia positivo per tante donne il lavoro che abbiamo fatto io e altre colleghe, dimostrando che siamo capaci di fare tante cose.

C’ qualcosa in cui si sente meno sicura?

Qualcuno, piuttosto: c’ una sola persona che mi manda ogni volta completamente in palla ed Luciano Ligabue. Sono da sempre una sua fan e quando lo vedo ancora adesso mi paralizzo. Gestisco tutti, ma tutti. Eppure con lui mi imbarazzo e non parlo. Carlo lo sa: in quel momento non sono pi la padrona di casa ma una fan. E ci pensa lui.

Durante il lockdown ha condotto una puntata speciale di Zelig, in streaming.

Un’emozione molto forte. Claudio (Bisio, ndr.) un mio amico ma non sapevo come sarebbe stato ritrovarsi professionalmente, invece non era cambiato proprio nulla, come se il tempo non fosse mai passato: eravamo i due idioti di sempre.

Le venuta voglia di una nuova edizione di Zelig?

Chiss, se dovr essere sar. Nulla succede per caso. Lo dicevo, no? Sono fatalista.

26 agosto 2020 (modifica il 26 agosto 2020 | 21:18)

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