di Marco Annoni*

Si sta consolidando l’idea che sia necessario indirizzare le risorse che si impiegano per la salute attraverso scelte generose perch raggiungano gli obiettivi desiderati. Ma ne l dibattito entra in campo anche il lungoterminismo. Se ne parlato a BergamoScienza 2022

Nel 2006, due analisti che lavoravano presso un fondo di investimento americano, Holden Karnofsky ed Elie Hassenfield, decisero di donare parte dei loro guadagni in beneficenza. Per determinare come avrebbero dovuto investire i loro soldi per fare il maggior bene possibile, Karnofsky ed Hassenfield applicarono lo stesso metodo con il quale allocavano gli investimenti, e cio: guardare i dati e le evidenze. Quando si misero in contatto con diverse organizzazioni di beneficenza, per, rimasero delusi. Invece che i numeri di cui avevano bisogno ricevettero solo brochure e storie commoventi. E di pi. In molti casi i dati sull’efficacia delle iniziative di beneficenza non esistevano affatto. Semplicemente, in molte organizzazioni di beneficenza, una volta raccolte le donazioni, nessuno si era mai preoccupato di misurarne l’impatto, stimando quanto bene avessero prodotto. L’anno dopo, Karnofsky ed Hassenfield fondarono GiveWell un’organizzazione no profit per valutare in modo comparato diversi programmi e iniziative di beneficenza. Da allora, GiveWell ha investito decine di migliaia di ore di ricerca per determinare quali cause hanno le maggiori probabilit di fare una differenza positiva, e cio salvare, o migliorare, il maggior numero di vite a parit di risorse investite. Oggi GiveWell solo una delle moltissime realt che afferiscono al movimento globale dell’ Altruismo Efficace, il cui scopo rivoluzionare l’altruismo e la beneficenza per come li abbiamo pensati finora.

Le tre idee fondanti

Recentemente, si parlato di questo tema sabato 8 novembre durante BergamoScienza, il festival dedicato alla scienza e alla divulgazione scientifica, quest’anno arrivato alla ventesima edizione. Al centro dell’Altruismo Efficace si trovano tre idee.

La prima che, ancora oggi, centinaia di milioni di persone vivono in condizioni di povert estrema. In molti casi aiutare queste persone, facendo una differenza significativa per la loro vita, richiede investimenti assai minori di quelli necessari per aiutare una persona in un Paese sviluppato. Ad esempio, mentre addestrare una cane-guida pu costare negli Stati Uniti fino a 50.000 dollari, con la stessa cifra si potrebbe invece prevenire la cecit dovuta all’infezione da tracoma in 2.500 persone nelle zone pi povere del mondo.
La seconda idea che alcuni programmi di beneficenza possono essere decine o addirittura centinaia di volte pi efficaci di altri – anche rispetto alla stessa causa. Un euro donato a una realt molto efficace, quindi, pu avere un impatto positivo centinaia di volte maggiore di un euro donato ad una realt poco o per nulla efficace. quindi essenziale condurre valutazioni comparate rigorose tra i diversi programmi disponibili, ricorrendo, dove possibile, anche a esperimenti sul campo. Combinando queste premesse, secondo gli altruisti efficaci ognuno di noi pu fare una differenza positiva enorme per la vita di molte altre persone, anche senza cambiare la propria. Chiunque pu contribuire a salvare la vita di altre persone (o a migliorare il mondo) donando molto poco, basta che queste donazioni siano investite solo nei programmi pi efficaci. Per gli altruisti efficaci, dunque, fare del bene non basta, ma dobbiamo sempre cercare di fare “il massimo bene possibile”.
Infine, la terza idea dell’Altruismo Efficace di natura etica. Nato sulla scia delle idee di filosofi come Derek Parfit, Peter Singer e William MacAskill, l’Altruismo Efficace tanto un movimento globale quanto una filosofia di vita. Molti altruisti efficaci, infatti, considerano la donazione altruistica come un dovere etico e morale. Se possiamo aiutare a salvare la vita di altre persone senza sacrificare nulla di comparabilmente importante per noi, come pu essere giusto non farlo?

L’impatto

Negli ultimi anni l’impatto dell’Altruismo Efficace stato enorme. Le maggiori realt nel movimento, come Giving What We Can o The Life you Can Save, hanno gi raccolto e allocato miliardi di dollari a cause efficaci. Inoltre, negli ultimi anni, la filosofia dell’altruismo efficace si diffusa molto rapidamente anche tra le persone pi ricche del pianeta, dai CEO della Silicon Valley come Elon Musk, fino a miliardari come Bill Gates e Warren Buffett che hanno sottoscritto The Giving Pledge, e cio un impegno pubblico a donare almeno il 50% del loro pratrimonio in beneficenza. La rapida ascesa dell’Altruismo Efficace come movimento di riferimento per una rivoluzione nel mondo della beneficenza, per, ha suscitato anche diverse critiche.

Il lungoterminismo
Le obiezioni maggiori riguardano la filosofia di fondo dell’Altruismo Efficace, secondo cui ci che conta solo massimizzare il bene delle nostre azioni. In particolare, recentemente, nata una nuova e controversa corrente di pensiero interna all’Altruismo Efficace chiamata lungoterminismo (dall’inglese longtemism). L’idea centrale del lungoterminismo che la vita di un numero immenso di persone future dipende direttamente dalle scelte che compiremo noi nel presente. La nostra specie, infatti, ancora molto giovane. Come osserva William MacAskill nel suo rencete libro What we owe the future, anche se la popolazione mondiale si riducesse del 90% per qualche motivo, e l’umanit non sopravvivesse pi da lungo di quanto accade in media per altre specie di mammiferi, e cio circa un milione di anni in totale, il 99,5% dell’esperienza umana rimarrebbe comunque ancora da vivere nel futuro. Potenzialmente, siamo dunque solo al primo paragrafo di quello che potrebbe essere il libro che racconta la storia della nostra specie. Questa storia, per, potrebbe interrompersi prematuramente a causa di diversi fattori che i lungoterministi definiscono rischi esistenziali. La minaccia di una guerra atomica planetaria, l’eventualit di una nuova pandemia ben pi pericolosa di quella da COVID-19, o la creazione di una intelligenza artificiale ostile sono tutti esempi di rischi esistenziali che potrebbero compromettere il nostro futuro. Per evitare questo esito, secondo i lungoterministi, occorre investire molte pi risorse nella mitigazione di questi rischi, ad esempio predisponendo dei piani e dei programmi planetari per prevenire e controllare possibili nuove pandemie.

Presente e futuro
Emerge qui una tensione interna alle due anime dell’Altruismo Efficace, quella rivolta ai problemi del presente e quella rivolta ai problemi di lungo termine. Investire le risorse disponibili per cause di lungo termine, infatti, significa non poterle investire in altre cause che potrebbero salvare la vita di molte persone che gi esistono. Qual la cosa giusta da fare per massimizzare il bene prodotto? Ridurre di pochissimo la probabilit che in un futuro molto lontano emerga un’intelligenza artificiale ostile, oppure investire in cause efficaci per salvare e migliorare la vita a chi gi esiste oggi? Rispondere a questo tipo di domande rappresenta, probabilmente, la sfida pi grande che l’Altruismo Efficace e i suoi critici dovranno affrontare nei prossimi anni. A differenza delle questioni che riguardano l’efficacia di diverse iniziative di beneficenza, per, questa domanda non pu essere risolta solo sul piano empirico, facendo esperimenti, ma richiede un serio programma di ricerca in filosofia morale. Forse, proprio questo il merito maggiore dell’Altruismo Efficace: quello di aver portato l’etica e l’approccio sperimentale tipico della ricerca scientifica al centro delle riflessioni contemporanee sull’altruismo e sul futuro di lungo termine dell’umanit. Due ambiti che fino a oggi, invece, erano rimasti confinati alla sfera delle emozioni personali o alle grandi narrazioni tipiche della fantascienza.

*Bioeticista Cnr e Fondazione Veronesi

11 ottobre 2022 (modifica il 11 ottobre 2022 | 15:21)

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